LA POESIA COME NECESSITA' DI EVOLVERE

Ho sempre amato scrivere poesie. Ero ragazzina, abituata a convivere con la Solitudine, proprio grazie ad essa iniziai a dare forma su fogli bianchi alla mia ansia, ai miei sogni di fanciulla fantasiosa, alle emozioni proibite.
Ricordo che non mi fermavo, con la mano tremolante o con l’uso della bocca, (non importava lo strumento) assecondavo l’impulso, l’esplosione vulcanica in grado di donarmi tanta forza, e vitalità, come se il tempo in quegli istanti si fermasse.
Sento anche oggi questa sensazione nei momenti creativi in cui ho l’esigenza di trasmettere tutto ciò che sono e penso.
Dio a voluto così, non so esattamente quanti anni ho, ma non m’interessa perché io vivo ancora con l’Anima di una bimba. Ora sono una donna, le mie poesie sono mutate, cresciute, ma c’è sempre quella parte di ”bimba“ dentro di me.
Compongo poesie quando il mio Animo è tormentato oppure quando sono euforica.
La Vita è il motore della mia prosa e mi sento orgogliosa di me stessa, perché attraverso la gioia ed il dolore sento in me la mia giocosa ed innata Creatività, questo grandioso Dono, non semplice da gestire.